Sicuramente, è più famosa la sua rocca della cittadina in sé. Ovvio, mi verrebbe da dire. Chi, dopo averla vista almeno una volta, può dimenticarla? Con quella forma così inusuale...
Una rocca a forma di tartaruga
La rocca di Sassocorvaro, così come la si vede oggi, venne edificata nel 1475. A disegnarla fu probabilmente uno degli architetti militari più ‘alla moda’ del tempo, Francesco di Giorgio Martini. A commissionarla, invece, Ottaviano degli Ubaldini che aveva ricevuto in signoria Sassocorvaro da Federico da Montefeltro, appena un anno prima.La forma con cui venne costruita è davvero inusuale. Se vista dall’alto, pare proprio una tartaruga, anche se mancano le zampe posteriori, e la testa è frutto di una successiva addizione settecentesca.
Forma e alchimia
Da ora in avanti si entra nella leggenda! Ottaviano era un amico fraterno e consigliere di Federico da Montefeltro, a cui era anche legato da legami di parentela. Un uomo di grandi capacità e di forte personalità, di vasta cultura filosofica e letteraria, e sul quale aleggiava anche la fama di essere un praticante delle arti magiche ed esoteriche.
A questa sua inclinazione viene accostata perciò la strana forma della rocca che si fece costruire come dimora. La tartaruga è infatti uno dei simboli per eccellenza dell’alchimia. Il suo essere compatto ed estremamente difeso, è il simbolo della pietra filosofale, di così difficile lavorazione, ed il procedere lento dell’animale è accostato ai tempi lunghissimi con cui l’alchimista porta a termine la propria opera. Come dire: Ottaviano decise di abitare completamente ‘immerso’ nella pratica alchemica che deditamente seguiva.
Quello strano fenomeno estivo
La rocca di Sassocorvaro sembra nascere dunque, secondo alcuni, sotto il segno del mistero e della magia. E, a rafforzare il tutto, non mancano ovviamente i racconti di spettri che si sono visti aggirare in quelle stanze e nelle sue vicinanze. E oltre a questi, ci sono anche altri fatti che sembrano proprio senza spiegazione.
Tra questi è bene citare un fenomeno, che a quanto pare, si ripete ogni estate. Questo è almeno quello che si riporta. Nella notte del 26 agosto, proprio sotto l’arco della porta di entrata, iniziano a prendere ‘forma’ delle voci confuse, dei bisbigli, dei respiri profondi. Che diventano ben presto grida laceranti, pianti disperati e terrorizzati. E terrorizzanti, direi io, almeno per chi si trova a sentirli.
Poi ecco che, da lontano, si ode un rumore, quello del crepitio di un incendio. Ed una fila di soldati e cavalieri emergere dal buio e ritornare alla rocca, mestamente. Un ritorno che, probabilmente, è obbligato da chissà quale maledizione. Qualcuno pensa esserci una relazione con la battaglia con cui i Montefeltro riuscirono a strappare la città ai Malatesta.
Alcune apparizioni
Ed anche, come si diceva, delle spettrali apparizioni. C’è chi assicura che sia possibile vedere, mentre vaga per le stanze, lo spirito di Corrado Cariati, morto qui dentro nel 1378. Era un parente dei Montefeltro e per questa colpa – politicamente, allora, non era certo una colpa da poco – venne fatto uccidere dai Malatesta. Proprio durante una festa in suo onore. E qui venne sepolto, ma, a quanto pare, non riuscì a trovare pace.
Ma c’è anche la leggenda della ragazza impazzita per l’amore negato. Negato dai parenti, si sa, come sempre accade. Che fecero trucidare crudelmente l’amante non accettato, costringendola ancora a materializzarsi piangente e disperata.
E c’è chi parla pure dello spettro di Cesare Borgia, avvistato in abiti ricchi e lussuosi e quello di Elisabetta Valentini, la moglie del conte Girolamo Oliva, uccisa accoltellata dal marito nel 1611 che l’aveva trovata in flagranza di adulterio.
Presentazione
Mi chiamo Marco Montanari e, come se il mio cognome fosse un presagio, la montagna è da sempre la mia passione.
Abito sull'Appennino, tra la Toscana e la Romagna, là dove nascono i più importanti fiumi del centro Italia, l'Arno e il Tevere. La storia di queste montagne è una storia di fatica, di sudore, di dolore, ma anche di poesia, di miti, di leggende...
Di questo voglio parlare in questo blog... delle mie montagne e di tutto ciò che la realtà e la fantasia di queste montagne mi ha sempre ispirato...
Abito sull'Appennino, tra la Toscana e la Romagna, là dove nascono i più importanti fiumi del centro Italia, l'Arno e il Tevere. La storia di queste montagne è una storia di fatica, di sudore, di dolore, ma anche di poesia, di miti, di leggende...
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